DL 18/2020 Artt. 15-16

Indicazioni per produzione ed importazione Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)

DECRETO “CURA ITALIA” – INDICAZIONI PER PRODUZIONE E UTILIZZO MASCHERINE COME DPI PER IL CONTENIMENTO DEL CONTAGIO DA COVID-19

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo 2020 il decreto legge n. 18 recante “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, noto come decreto “Cura Italia”.
Si segnalano gli Artt. 15 e 16 del DL 18/2020 contenenti importanti indicazioni in merito alla produzione e all’uso di mascherine chirurgiche come dispositivi di protezione individuale DPI.


1. OBBLIGO DELLA MASCHERINA CHIRURGICA COME DPI
L’ Art. 16 del DL 18/2020 precisa in quale caso le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, sono considerati dispositivi di protezione individuale (DPI) e quindi obbligatori; infatti prevede che, fino al termine dello stato di emergenza le mascherine chirurgiche reperibili in commercio, siano considerate dispositivi di protezione individuale (DPI), di cui all’articolo 74, comma 1, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81 per i lavoratori che nello svolgimento della loro attività sono oggettivamente impossibilitati a mantenere la distanza interpersonale di un metro.
Data la situazione di emergenza e la difficoltà a reperire sul mercato questi DPI, è consentito l’utilizzo di mascherine filtranti prive del marchio CE e prodotte in deroga alle vigenti norme sull’immissione in commercio.
Si ricorda che laddove la valutazione del rischio aziendale avesse previsto l’uso di mascherine di protezione con caratteristiche di filtrazione FFP2 o FFP3, che sono comunque efficaci anche per la protezione da contagio COVID 19, deve essere mantenuto l’utilizzo delle stesse.


2. DEROGHE ALLA PRODUZIONE, IMPORTAZIONE, IMMISSIONE IN COMMERCIO DI MASCHERINE CHIRURGICHE
In particolare l’art. 15 stabilisce che, fino al termine dello stato di emergenza, è consentito produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni.
I produttori e gli importatori delle mascherine chirurgiche, e coloro che li immettono in commercio i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, devono inviare all’Istituto superiore di sanità una autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche delle mascherine e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.
Le aziende produttrici e gli importatori devono, inoltre, entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’Istituto superiore di sanità ogni elemento utile alla validazione delle mascherine chirurgiche oggetto della stessa. L’Istituto superiore di sanità, nel termine di 3 giorni dalla ricezione di quanto indicato nel presente comma, si pronuncia circa la rispondenza delle mascherine chirurgiche alle norme vigenti.
I produttori, gli importatori dei dispositivi di protezione individuale e coloro che li immettono in commercio, i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, inviano all’INAIL una autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche dei citati dispositivi e dichiarano che gli stessi rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa.
Le aziende produttrici e gli importatori devono altresì entro e non oltre 3 giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’INAIL ogni elemento utile alla validazione dei dispositivi di protezione individuale oggetto della stessa. L’INAIL, nel termine di 3 giorni dalla ricezione di quanto indicato nel presente comma, si pronuncia circa la rispondenza dei dispositivi di protezione individuale alle norme vigenti
In entrambi i casi suddetti, qualora all’esito della valutazione degli Enti competenti i prodotti risultino non conformi alle vigenti norme, impregiudicata l’applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione, il produttore ne cessa immediatamente la produzione e all’importatore è fatto divieto di immissione in commercio.


ISTRUZIONI INAIL
Per quanto riguarda l’INAIL, l’Istituto sul proprio sito ha reso disponibili le istruzioni operative per la richiesta di validazione in deroga alle procedure ordinarie.
La deroga si applica solo ai DPI funzionali a mitigare i rischi connessi all’emergenza sanitaria in corso, indicati nella tabella allegata alle istruzioni operative:
                                         
Protezione occhi - Occhiali (DPI II cat.) - UNI EN 166:2004
Protezione occhi - Occhiali a maschera (DPI III cat.) - UNI EN 166:2004
Protezione occhi e mucose - Visiera (DPI III cat.) - UNI EN 166:2004
Protezione vie respiratorie - Semimaschera filtrante - UNI EN 149:2009
Protezione vie respiratorie - Semimaschera e quarti di maschera - UNI EN 140:2000
Protezione corpo - Indumenti di protezione (DPI III cat.) - UNI EN 14126:2004 / UNI EN 13688:2013 
Protezione mani - Guanti monouso (DPI III cat.) - UNI EN 420:2010 / UNI EN ISO 374-5:2017 / UNI EN ISO 374-2:2020 / UNI EN 455 
Protezione arti inferiori - Calzari (DPI I, II, III cat.) - UNI EN ISO 20345:2012 / UNI EN ISO 20347:2012 / UNI EN ISO 20346:2014 

La deroga attiene esclusivamente alla procedura di validazione e alla relativa tempistica. I dpi che saranno prodotti, importati e commercializzati dovranno comunque assicurare il rispetto degli standard di qualità previsti dalle norme vigenti, in modo da concorrere al contenimento dell’emergenza epidemiologica.

Lo Studio Tecnico Dott. Ing. Sergio Botta ha un quadro chiaro circa gli adempimenti necessari (anche in considerazione delle deroghe previste) ed è in grado di fornire alle aziende la necessaria consulenza tecnico/normativa.

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